Le Città: Babele di Malattie e Fame

www.egm.it No Profit - Pubblicato il 18 gennaio 2022 -  Tempo di lettura: 3,52 minuti
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Affollate miliardi di persone nelle città: "Inquinamento Epidemie Fame e Criminalità". Come speriamo di vivere il nostro futuro? Tutti in città, oppure ognuno con la sua casa, giardino e campo da coltivare? Un'antica profezia da speranza!

“Tanto tempo fa la gente viveva in un solo grande villaggio e parlava una sola lingua”: così narra una storia di una tribù del Myanmar. "Mentre costruivano una grande torre, gli uomini gradualmente acquisirono maniere, usanze e modi di parlare diversi; infine furono dispersi per tutto il paese”. Leggende simili esistono tra le popolazioni indigene di Africa, Asia orientale, Messico e altri luoghi. Narra Genesi 11:4: “Venite!, dissero.“Costruiamoci una città e una torre alta fino ai cieli, e facciamoci un nome, così non saremo dispersi su tutta la terra”. L'impresa della Torre di Babele incorse nella confusione divina delle lingue narrata in Genesi 11:7,8 TNM Scendiamo, dunque, e confondiamo la loro lingua, così che non capiscano più l’uno la lingua dell’altro. Da lì quindi Geova li disperse su tutta la terra”.

Si costruiscono città e grattacieli:risultati?

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Rendere le Città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili è l'obiettivo n.11 ONU 2030. Metà dell'umanità – 3,5 miliardi di persone – vive nelle città. Il novantacinque per cento dell'espansione urbana, nei prossimi decenni, avverrà nei paesi in via di sviluppo. Le città del mondo occupano solo il 3% della Terra, con il 60-80% del consumo di energia e il 75% delle emissioni di carbonio mondiali.

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La rapida urbanizzazione esercita pressioni sulle forniture di acqua dolce, acque reflue, smaltimento rifiuti, ambiente di vita e salute pubblica. Degrado, disuguaglianze, inquinamento, povertà, fame, criminalità, malattie, epidemie, si propagano più rapidamenteLe Mafie, anche della gestione rifiuti, trovano un serbatoio di connivenze e criminalità. Molti vivono la città come prigione, senza più la Speranza di risolvere la loro vita. Come è stato pubblicato da Biodiritti.org (11.01.2022), la Speranza è un Farmaco essenziale per la salute.
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"Demolite le baraccopoli di Messina":(Avvenire 30.12.2021). Dopo la demolizione delle baracche, 150 famiglie si sono scelte una casa senza essere spostate in altri quartieri ghetto. Maregrosso a Messina ha sempre significato Fondo Saccà e Fondo Fucile, due baraccopoli storiche sviluppatesi dopo il terremoto del 1908, dove sono cresciute intere generazioni con migliaia di persone dalle quali si girava al largo. L’assegnazione degli alloggi, spesso abusivi, era diventata appannaggio della mafia. Le persone a Messina avevano paura di chi viveva nelle baraccopoli: "molti andavano in giro anche se positivi al Covid" dicendo: “Viviamo in mezzo alla fogna, ci sono blatte e topi grandi quanto i gatti. Siamo cinque famiglie tutte vicine – si sfoga una signora quasi rassegnataper questi motivi non è possibile qui rispettare la quarantena. Nelle case c’è molta umidità, non abbiamo dove andare, non c’è la possibilità economica di spostarci per vivere altrove.
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Nelle periferie di grandi città in Italia vivono nel degrado circa diecimila bambini in baracche, roulotte o container come riporta LINKIESTA del 22.12.2021. Vivono in servizi inadeguati sovraccarichi con inquinamento atmosferico e un'espansione urbana incontrollata. Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, è un ghetto fatiscente popolato da braccianti che lavorano nei campi della zona in condizioni di sfruttamento. Anche a Roma, nelle baraccopoli della Capitale la scarsa igiene, le restrizioni e la mancanza di informazioni sul coronavirus generano timori. Circa un miliardo di persone vivono nel mondo negli SLUM (quartiere urbano di abitazioni sordide e malsane, privo di adeguati servizi igienici e sociali) e la maggior parte sono nell'Asia orientale e sudorientale. L'impatto del COVID-19 è più devastante proprio nelle aree urbane povere densamente popolate, che rendono difficile seguire il distanziamento sociale.

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Il rincaro delle materie prime e prezzi alimentari 2022 è alle stelle secondo Coldiretti e sta impattando nelle città. I cambiamenti climatici e l'emergenza sanitaria sono stati individuati come principali cause all'origine della tendenza. L'agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione, la FAO, ha avvertito che la fame e le vittime potrebbero aumentare in modo significativo nelle aree urbane, senza misure per garantire che i residenti poveri e vulnerabili abbiano accesso al cibo. "La combinazione letale di pandemia da Covid-19", avverte "Save the Children", "aggiunti a conflitti e cambiamenti climatici hanno portato la fame e la malnutrizione a livelli mai raggiunti prima. Il pianeta sta affrontando la più grave emergenza alimentare del 21°secolo. Le aree del mondo in “emergenza fame” sono sempre più ampie e diffuse e la malnutrizione colpisce centinaia di milioni di bambini". Gli attuali aumenti 2022 dell'energia, materie prime e grano penalizzano sempre di più le persone in difficoltà.

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L'ONU (08.01.22) dichiara che: "le soluzioni basate sulla natura sono un elemento importante per affrontare la crisi climatica, ma svolgono anche un ruolo importante nell'affrontare altre sfide, dalla sicurezza alimentare, alla salute e allo sviluppo sostenibile e dobbiamo imparare a....lavorare con la natura per trasformare le vite". Attrarre e affollare miliardi di persone nelle città ha peggiorato tutti i rischi di degrado, disuguaglianze, inquinamento, malattie, fame e criminalità. Come vediamo il nostro futuro? Miliardi affollati assieme oppure ognuno con la sua casa, giardino e campo da coltivare? Da migliaia di anni un'antica profezia promette: “Costruiranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno perché qualcun altro abiti e non pianteranno perché qualcun altro mangi, perché i giorni del mio popolo saranno come i giorni dell’albero e i miei eletti godranno pienamente il frutto del loro lavoro” (Isaia 65:21, 22). L'ispiratore di questa profezia o L'ONU con l'obiettivo 11 ci da vera speranza in una futura vita sostenibile?