LA PAZIENZA: Coraggiosa Virtù del Benessere

11.06.2023 - Tempo di lettura: 3 minuti www.egm.it no profit by www.biodiritti.org - link d'invito per leggere in Telegram altri articoli di divulgazione Scientifica di Biodiritti by Egm.it No Profit.

La Coraggiosa Pazienza non è più di moda. Famiglie, ambienti di lavoro, rapporti interpersonali soffrono atti violenti e omicidi. In tutto il mondo sono 6.000 i congressi SOCIALI dal tema “Siate Pazienti". In Italia, più di 75 in 14 città.

Paziente: Persona affetta da una malattia, in quanto affidata alle cure di un medico o di un chirurgo. Il termine paziente deriva dal verbo latino patire, che significa soffrire, sopportare. Un paziente è quindi una persona che soffre, ma anche che ha pazienza. Da patire deriva anche la parola pazienza. Il termine paziente si è conservato simile in moltissime lingue. Purtroppo i medici riferiscono che in molti casi non è più così. Come si nota dalle tante aggressioni che si verificano negli ambulatori medici e negli ospedali. 

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Purtroppo viviamo un'epoca in cui la pazienza non è più di moda. Questa mancanza ha destabilizzato tutta la nostra civiltà. Famiglie, ambienti di lavoro, rapporti interpersonali. Fino ad arrivare ad atti violenti e omicidi. Su questo importante TEMA SOCIALE sono in programma in tutto il mondo circa 6.000 congressi dal tema “Siate Pazienti”. Solo in Italia, più di 75 congressi si terranno in 14 città. Anche ad Arezzo si terranno 4 congressi di 3 giorni dal venerdi alla domenica. Il primo inizia il 30.06 e l'ultimo il 21.07.2023. Qui il programma, un video e l'invito per partecipare gratuitamente. La pazienza va coltivata. È una coraggiosa virtù e un atteggiamento interiore emotivo e spirituale che genera benessere in noi e nei rapporti interpersonali. Questa virtù, se ben coltivata, permette di accettare con speranza qualsiasi dolore, difficoltà, avversità, controversie, e perfino la morte se sostenuta da una forte speranza e fede. L'animo sereno e la tranquillità, ci permettono di controllare l'emotività perseverando nelle azioni e nella speranza che eventuali rapporti interpersonali di chi ci ha irritato o trattato male miglioreranno. È la necessaria calma, costanza, assiduità, applicazione senza sosta nel fare un'opera o una qualsiasi impresa.  

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La pazienza non è sopportazione. Né rassegnazione. È il realismo mosso dall’ottimismo della volontà. Persegue la pace e l'armonia con buone relazioni con gli altri, sempre con gentilezza e buone maniere. Nello Zibaldone di Giacomo Leopardi, si chiama "la pazienza la più eroica delle virtù". Definita anche "Goccia che scava la Pietra". Quindi la pazienza non è rassegnazione, non è un sopportare in silenzio, da sconfitti o da ipocriti, ma è una luce accesa dall’ottimismo della volontà. La pazienza interpersonale, permette di relazionarsi in modo gentile con persone fastidiose, irritanti, rendendoci più fiduciosi e soddisfatti della propria vita. Ci consente di affrontare i periodi difficili come l’attesa di trovare con speranza viva un lavoro o una cura che funzioni. Senza frustrazione o disperazione. È resiliente e aiuta a superare anche i fastidi quotidiani come lunghissime code con chi cerca di passare avanti. Chi è paziente è più soddisfatto della vita con migliore benessere fisico e mentale. 

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Chi è paziente gode di un miglior benessere fisico e mentale. Uno studio di una decina di anni fa ha dimostrato come le persone pazienti tendano a sperimentare meno depressione ed emozioni negative, si considerino più consapevoli e abbiano un maggior senso di gratitudine, connessione con il resto dell’umanità e di abbondanza. Un approccio paziente migliora la salute e protegge da disturbi quali mal di testa, acne, ulcere, diarrea, polmonite e in generale è un ottimo rimedio antistress. Insomma: portare pazienza, attivamente, gioiosamente, ci aiuta sempre.
Le persone pazienti sono amici e vicini di casa migliori. Nei rapporti con gli altri, la pazienza diventa una forma di gentilezza: rende più collaborativi, più empatici, più giusti nelle considerazioni e più indulgenti, capaci di alleviare anche la sofferenza degli altri. Quale che sia il tipo di pazienza messo in atto, le persone diventano più gradevoli e amichevoli cioè gentili, inclini alla collaborazione, capaci di gesti accoglienti, generose, compassionevoli. E inclini a perdonare, tollerare i difetti altrui. La pazienza, in fondo, è alla base del vivere insieme civilmente ed è, in questo caso, anche legata alla fiducia nelle persone e nelle istituzioni. 
Praticare la gratitudine: Chi è capace di provare gratitudine, di vedere la bellezza nelle piccole cose della vita, è anche più paziente: dunque capace di aspettare senza fretta una gratificazione o la realizzazione di un evento che possa dare soddisfazione.


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